STILE JUVENTUS.12
Il Centenario –
Giocatori e dirigenti bianconeri in occasione dei festeggiamenti di
Juvecentus
Juvecentus. Cioè i
cent'anni della
Juventus, festeggiati nel 1997, che sono stati un Grande Evento nella
storia della società e della città - Torino - che li ha ospitati.
Juvecentus, basta la parola. Ci tenevano, i dirigenti
bianconeri, e in particolar modo la famiglia Agnelli, a dare risalto
alla scansione temporale di un'entità che spesso viene considerata un
“giocattolo" e che in realtà è un bene
prezioso. E, da qualche tempo, anche una s.p.a. a scopo di lucro con
tanto di quotazione in Borsa, segmento Starr.
Il Centenario,
insomma, non è stato un fatto a se stante nella
traiettoria agonistica del club allora di piazza Crimea (il trasloco in
corso Galileo Ferraris è cosa recente), che è
scivolato sulla pelle, anzi sulle maglie bianconere della squadra
più famosa d'Italia, ma un insieme di iniziative da tramandare a futura
memoria.
Cent'anni, del resto, non sono pochi. Cent'anni sono
un punto di riferimento, una pietra sulla quale si è costruito
e si
costruirà ancora. Cent'anni racchiusi in una mostra con tutti i cimeli
possibili e (in)immaginabili, cent'anni fotografati su un catalogo
bellissimo, cent'anni liofilizzati in una partita tra i calciatori di
allora e di oggi, con maglie rigorosamente rosa, il colore della prima
casacca. Per la cronaca, le celebrazioni di Juvecentus
sono cominciate con la presentazione nella
Palazzina di Stupinigi delle iniziative legate al compleanno della
società.
Nell'estate 1997 si
sono susseguite una serata di festa allo stadio Delle Alpi, con una
sfilata, un torneo con tanti ex campioni bianconeri e il defilé dei
nuovi giocatori, infine la partita del Centenario a Cesena, contro il
Newcastle, gara vinta (ovvio...) per 3-2. Tante le persone coinvolte,
compreso il coreografo Franco Miseria. Compreso il cantautore Pierangelo
Bertoli, deceduto nel 2002, autore di un inno proprio per
Juvecentus.
L'artista di Sassuolo
raccontò di aver voluto scrivere questa canzone "che fosse anche bella,
perché a me gli inni non piacciono... Spero di esserci riuscito". Tanti
i soldi investiti. Tanti i riscontri avuti dentro e fuori i sacri
confini. In fondo, la Juventus è come la Ferrari, sono pezzi d'Italia.
Juvecentus. Ovvero un
ottimo business per il marketing bianconero. Maglie, magliette, penne
biro e ogni tipo di gadgets griffato con il logo delle celebrazioni, un
affare che ha coinvolto e occupato un intero staff commerciale,
un'operazione che si è rivelata pure redditizia.
Juvecentus,
insomma,
aspettando la prossima volta, cioè il brindisi dei duecento. Con
scudetti e coppe in più, da esibire in una bacheca lunga quanto
un'autostrada...
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