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Juveteca -Anno II (2005)

 

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STILE JUVENTUS.3

 

 La prima maglia rosa

Rosa. sì. Ma non solo: addirittura con un cravattino nero. Perché la scelta, ancorché curiosa sotto il profilo strettamente cromatico, era stata compiuta seguendo le direttrici della raffinatezza di allora, anno 1897, quello della fondazione su una panchina di corso Re Umberto da parte di un manipolo di ragazzi del liceo D'Azeglio.

Preistoria, insomma. Rosa la prima maglia della Juventus, con cravattino nero. E pantaloncini neri, anzi braghe nere. Lunghe, lunghissime; larghe, larghissime. Un discreto shock sotto il profilo squisitamente estetico.

E. magari, sarebbe andata avanti così - con il rosa e il nero, si intende - fino ai giorni nostri se...

...Se in Inghilterra, un commerciante tessile di Nottingham, non avesse compiuto l'errore di spedire a Torino un gioco di maglie a strisce verticali bianche e nere. Quelle rosa, infatti, erano ritenute poco professionali, specie dagli amici inglesi che frequentavano Torino e la grande società nascente. Si trattava di quei personaggi che avevano fatto conoscere al capoluogo piemontese il gioco del football: Dobbie, Goodley, Jordan e Savage.

Proprio John Savage, che arrivava da Nottingham (e che aveva anche indossato la divisa del Nottingham Forest), si prese la briga di ordinare una partita di maglie nuove ai suoi amici tessili che già fornivano la squadra della loro città rigorosamente rosso fuoco. Ma una tenuta del Nottingham non era in quel momento disponibile e allora furono spedite, per accontentare prima possibile i nuovi "clienti europei", le maglie del Notts Counry, bianconere appunto.

Era l'anno 1903 e, narra la leggenda tra il reale e il romanzato, i dirigenti della Juventus (anche se avrebbero di gran lunga preferito le maglie rosse del Nottingham Forest) accolsero quella stramba novità come un segno del destino. Adottarono la nuova divisa bianconera e continuarono a richiedere la medesima fornitura Oltre Manica, al massimo allargando o restringendo le strisce, ma senza mai modificare i colori: bianco e nero, appunto.

I cambiamenti, tuttalpiù, si sono verificati nel Dopoguerra per la maglia da trasferta, passata dal nero, al blu, al gialloblu, al bianco per arrivare al rosso di oggi,quasi un omaggio a John Savage…

Con la maglia rosa la Juventus ha giocato ancora un paio di volte negli ultimi tempi: per festeggiare i suoi novant'anni, in una gara di campionato, contro l'Avellino,-e in occasione del Centenario, allo Stadio delle Alpi, in un contesto solo amichevole. Rarità che sono finite sui cataloghi e nella memoria dei tifosi, agganci con un passato che non torna più.

Un passato che avrebbe potuto trasformare il futuro in rosso fuoco e che invece di consegnarci la mitica zebra avrebbe potuto segnare l'inizio della storia dei "red devils" di Torino.

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