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Juveteca -Anno V (2007)

 

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STILE JUVENTUS.25

 

Gli eredi dell’Avvocato e del Dottore : “Yaki” e Lapo Elkann

Fra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta si fece sempre più frequente la visione dell'Avvocato che si pre­sentava ai bordi del Comunale, dove la Juve sosteneva i suoi allenamenti, in compagnia di due ragazzini vivaci quanto inte­ressati all'attività dei calciatori in maglia bianconera. Uno alto, bruno, dall'aplomb impeccabile, l'altro, appena più giovane, dai capelli rossi e riccioluti e decisamente più irrequieto. Erano John (detto anche "Yaki") e Lapo, i nipotini dell'Avvocato, gli "Agnelli" della terza generazione, due dei figli di Margherita Agnelli e John Elkann. Quelle apparizioni fugaci ma sempre meno rade, hanno rappresentato i loro primi approcci col gio­cattolo di famiglia, la Juventus. Ora, dopo le scomparse rav­vicinate dell'Avvocato e del fratello Umberto, la loro presenza è diventata istituzionale. Forse John e Lapo non hanno dentro la passione sviscerata del nonno o dello zio, ma il loro attac­camento alla Juventus - anche se si manifesta in modo diverso - è fuori  discussione.

Entrambi hanno ruoli di primissimo piano nelle aziende di famiglia. John, nato a New York nel 1976, liceo a Parigi e laurea in ingegneria gestionale a Torino, sposato con Lavinia Borromeo, è Investment Manager dell'IFIL, vice-presidente del Gruppo Fiat e della Fondazione Giovanni Agnelli, presidente di Itedi e C. d'A. di RCS MediaGroup.

Suo fratello Lapo, nato anch'egli a New York nel 1977, dopo esperienze in Piaggio, Danone, Ferrari e Maserati, è stato assistente personale di Henry Kissinger nella Henry Kissinger Academy prima di portare nel gruppo - assumendo la responsabilità della promo­zione del marchio della Fiat Auto - una vivacità, una fantasia ed un'aggressività che hanno già dato i primi frutti.

Fra le sue iniziative più originali, il lancio delle felpe Fiat col logo aziendale degli anni '30, di una singolare linea di borse e la sponsorizzazione della squadra giamaicana di bob in vista di Torino 2006. Con la stessa verve e fantasia Lapo Elkann è intervenuto a più riprese nella gestione delle cose juventine non nascondendo la propria simpatia per Antonio Cassano e sottolineando come gli piacerebbe una Juventus che sappia vincere con qualche sorriso in più. Affermazione che ha fatto sfiorare l'incidente diplomatico con l’ex vertice della società, ma che è stato prontamente ricomposto. Come dimostra l'intatta sintonia con cui si muovono in casa Juve amministratori ed azionisti. 

 

 <<Puntata n.24 "Stile Juventus">>

 

                                                                    

 

 

 

 

 

 

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