Molti juventini partecipano alla conquista del
Mondiale del 1934.Nella foto si riconoscono in piedi da
sinistra:l’allenatore Carcano(7°),Bertolini(2°),Rosetta(5°),Caligaris(8°)
e Varglien I (ultimo);
seduti da sinistra: Ferrari(3°) e Combi(4°);per
terra da sinistra:Monti(2°) e Orsi(4°).
In pieno quinquennio d’oro,è del tutto logico che
risulti determinante il contributo della Juventus alla conquista del
primo titolo mondiale da parte della Nazionale. Vittorio Pozzo preparò
la squadra con grande cura,consapevole del fatto che l’appuntamento era
molto sentito ad ogni livello:sarebbe servito al regime fascista per
acquisire consensi ulteriori sul piano politico,avrebbe meglio
propagandato il calcio che già allora si avviava a diventare lo sport
più popolare.
L’Italia era il Paese organizzatore,tutto il resto
spettava a Pozzo ed ai suoi giocatori.Per valutarne meglio la capacità
di far gruppo,il C.T. ne convocò quarantadue in ritiro a Stresa.Voleva
conoscerli bene,scrutarne gli atteggiamenti,non solo le risorse tecniche
che conosceva bene.
Ridotta la rosa a trenta unità,Pozzo decise un
altro ritiro,stavolta nei dintorni di Firenze.Lì furono designati i
ventidue da iscrivere alla Coppa Rimet.Tra costoro,gli juventini erano
in maggioranza,
anche se non tutti ebbero gloria e visibilità:il
portiere Combi fu promosso titolare in virtù dell’infortunio di Ceresoli,Caligaris
rimase ai margini per tutta la competizione,Rosetta fu autore di
un’apparizione fugace(contro gli USA battuti 7-1 a Roma),cosicché i
protagonisti principali del trionfo furono gli oriundi Monti e
Orsi,nonché Combi,Bertolini e Ferrari e poi Borel II,appena
ventenne,talento purissimo,chiamato a sostituire il cannoniere principe
Schiavo nella ripetizione della sfida fiorentina contro la Spagna nei
quarti di finale(1-1 nonostante i tempi supplementari giovedì 31 maggio
e 1-0 soltanto ventiquattro ore dopo).
Il gol di Orsi contro la Cecoslovacchia nella
finale di Roma,domenica 10 giugno del 1934,fu un capolavoro,realizzato
quando ormai tutto sembrava compromesso e c’era gente che aveva già le
lacrime agli occhi.Lacrime di delusione,non di gioia.A soli 7 minuti
dalla fine,con l’Italia in svantaggio a metà della ripresa per un gol di
Puc,una rapida combinazione tra Guaita e Ferrari liberò
l’italo-argentino per la conclusione: fulminato Planicka,il leggendario
portiere avversario,1-1 e tempi supplementari.Qui,fu il bolognese
Schiavo,servito da Guaita,a segnare uno dei gol più importanti della
storia della Nazionale,2-1 e via ai festeggiamenti..Cinque i bianconeri
in trionfo,presenti all’epilogo della manifestazione:Combi,Monti,Bertolini,Ferrari
e Orsi.
Gli altri sei rappresentavano l’Ambrosiana-Inter(Meazza
e Allemandi),il Bologna(Schiavo e Monzeglio) e la Roma(Guaita e Ferraris
IV).
Nelle stagioni precedenti,mentre la Juventus
dominava la scena,c’era stato più spazio in maglia azzurra anche per
Rosetta e Caligaris,sul conto dei quali il C.T. cambiò successivamente
opinione.
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