STILE JUVENTUS. 81

CASO CONTE,
SQUALIFICA RIDOTTA DEL 60%
LA JUVE A DICEMBRE RITROVA
IL SUO ALLENATORE
Antonio Conte esce dalle cabine TV degli
stadi italiani e torna in panchina. La Juventus potrà disporre del suo
allenatore titolare in partita il 9 dicembre. Inutile lanciarsi nel merito
e sull’opportunità della condanna a 10 mesi e del relativo sconto del 60%
arrivato adesso. E’ stato un argomento talmente dibattuto in termini
velenosi che credo che quattro parole non spostino assolutamente nulla: da
una parte il partito di Conte che si ritiene innocentissimo e dall’altra
il partito colpevolista che comunque almeno un’omessa denuncia gli imputa,
tesi rafforzata anche dal fatto che si era aperta una procedura di
patteggiamento in cui di qualche responsabilità l’ex allenatore del Siena
si faceva carico. Da queste due trincee è impossibile muoversi.
La Juventus ha vissuto l’intera vicenda in
primissima persona, quasi come un’aggressione al club, pur non essendo
tecnicamente coinvolta in nulla di tutto ciò. Ma soffrendone
inevitabilmente le conseguenze si è difesa legittimamente con i denti.
Adesso la squalifica di 4 mesi viene definita “una sconfitta ingiusta”,
il presidente Agnelli parla di riforma della giustizia sportiva, ma
insomma il risultato per la difesa della Juventus, capitanata da Giulia
Bongiorno, è da considerarsi soddisfacente. Alla fine non ha vinto né il
partito innocentista, né quello colpevolista, e i quattro mesi sanno di
compromesso.
Quando Conte avrà esaurito la sua
squalifica di quattro mesi, saranno trascorse 16 giornate di campionato e
l’intero girone di Champions League: non poco. Ho sostenuto fin
dall’inizio che la Juventus avrebbe tecnicamente pagato questa assenza a
caro prezzo, anche in termini di punti. Proprio perché Conte è un
allenatore capace di trasformare la propria squadra in partita, sa
comunicarle qualcosa in più. E dal punto di vista tecnico e da quello
caratteriale. Fino ad ora sono stato discretamente smentito, anzi direi
che è proprio accaduto il contrario. Il tandem Conte (in cabina tv) e
Carrera (in panchina) credo che abbia addirittura arricchito la squadra in
campionato – dopo la partita con la Roma ho parlato addirittura di una
“diarchia tecnica”, assai notevole dal punto di vista dei risultati – ,
forse perché nei momenti complicati tutti, dai tecnici alla squadra
stessa, moltiplicano la propria attenzione. In Champions l’ultima partita
con lo Shakhtar ha però dato effettivamente quella sensazione di una
squadra frastornata, che forse le parole e l’intervento diretto in campo
di Conte avrebbero potuto
trasformare.
(Fabrizio Bocca)
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