STILE JUVENTUS.17
I fratelli Agnelli
Sopra : Giovanni Agnelli con Giovanni
Trapattoni
Sotto : Umberto Agnelli con Marcello
Lippi
Presidenti
onorari, recita la brochure ufficiale della Juventus. I fratelli
Agnelli, il senatore a vita Giovanni e il dottor Umberto, legati a
doppio filo alla storia e alla gloria della società più famosa e
vincente d'Italia, hanno fatto la storia della Vecchia Signora. Perché,
ereditata la squadra dal nonno Giovanni, non l'hanno più lasciata e, nel
corso degli anni, hanno continuato a seguirla con identica passione. A1
punto da strapparla all'egida della Fiat e a collocarla nella loro
cassaforte, nel forziere della famiglia, 1'Ifi. Così, più passa il
tempo, più il timbro dei due fratelli diventa indelebile, e più diventa
onestamente complicato scindere l'una dagli altri.
Sono
diversi, l'Avvocato e il Dottore. Più incline alla passionalità di
alcune decisioni Giovanni, l'uomo che è stato capace di far cadere il
Muro prima che ci riuscissero le burocrazie mondiali con i tesseramenti
del polacco Boniek e dei russi Zavarov e Alejnikov: più incline a una
gestione risparmiosa della società Umberto, che ha ripreso in mano il
club dopo il secondo addio di Boniperti. Entrambi, comunque, hanno
sempre cercato di affidare la Juventus alla gestione di personaggi
oculati e di
estrema fiducia: il Geometra degli scudetti è stato per l'Avvocato un
referente ineguagliabile, il pari di quanto non lo sia stato Antonio
Giraudo per il Dottore. La Juventus di Giovanni Agnelli era un uomo
solo, Boniperti; la Juventus di Umberto Agnelli è stata una Triade,è un
ufficio marketing, un'area commerciale, un'area comunicazione, la
quotazione in Borsa, il centro sportivo, lo stadio di proprietà. Una
svolta all'inizio del Terzo Millennio. Niente e nessuno potrà mai unire
il suo nome alla Juventus come hanno fatto e stanno facendo gli Agnelli.
Una dinastia e la loro squadra, una famiglia leggendaria e il suo
giocattolo. Neppure la Ferrari, l'altro gioiello della Real Casa,
riveste un'importanza affettiva così rilevante, perché in fondo la
Juventus è la Juventus ed è onestamente complicato trovare qualcosa di
simile. Eppure i due fratelli hanno avuto gusti differenti: Sivori era
la passione di Umberto, mentre Platini lo è stato dell'Avvocato.
Entrambi numeri 10, entrambi fuoriclasse di valore assoluto, ma diversi
nel modo di essere e di esplicitare le doti sul campo. Ma l'amore no,
l'amore per la maglia bianconera è stato nel corso del tempo sempre lo
stesso, travolgente e viscerale.
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