STILE JUVENTUS.11
Compromesso
storico : Togliatti,Lama,Fassino e Veltroni a far tifo con gli Agnelli
Nella foto :
Walter Veltroni con Umberto Agnelli
C'è un fotografia che è entrata nella Storia con la "esse"
maiuscola, la Storia di un compromesso tra l'anima comunista e operaia
di Torino (più ancora dell'Italia) e lo stile capitalista, dunque
segnatamente “agnelliano”, della Juventus. La fotografia risale al 1948,
ritrae Palmiro Togliatti al vecchio stadio Comunale, avvolto in un
cappotto grigio, con il cappello a tesa larga sulla testa, gli
inconfondibili occhialini calati sul naso; accanto a lui un sorridente
Giovanni Agnelli,l'Avvocato.Volendo estremizzare il concetto, sono un pò
come il Diavolo e l'Acqua Santa, perché in fondo non è davvero una cosa
normale che quelli di là stiano dalla parte di quelli di qua. Invece no.
Palmiro Togliatti ha aperto una breccia, fatto crollare un muro.
squarciato il velo dell'ipocrisia sociale: anche un comunista poteva
(può, potrà) tifare per la squadra bianconera, che non ha una valenza
politica ma solo una forte incidenza sportiva.
Eppure viene quasi automatico accostare la Juventus,
dipinta come uno dei "giocattoli (assieme alla Ferrari e alla stazione
sciistica di Sestrieres) degli Agnelli, la dinastia industriale più
potente d'Italia e tra le più importanti d'Europa, a una noblesse che
sovente diventa obbligata per chi indossa i colori bianconeri. Sono
etichette cristallizzate, quasi tatuaggi incisi a fuoco sulla pelle, ma
fasulli. Con il trascorrere degli anni, con il succedersi delle
vittorie, la Juventus Football Club si trasforma infatti in autentico
fenomeno nazional-popolare, "sfonda" nel Meridione, diventa la squadra
di tutti gli emigranti che dal Sud si trasferiscono al Nord, la maggior
parte per lavorare alla Fiat. Già, la Fiat degli Agnelli. Il senatore
Edoardo, l'avvocato Giovanni, il dottor Umberto. Un circolo vizioso.
Luciano Lama è stato uno dei più grandi sindacalisti della sinistra
italiana, per molti anni ha ricoperto la carica di segretario della Cgil.
Viaggiava sempre accompagnato dalla sua pipa, era un "duro", si spezzava
piuttosto che piegarsi, veniva considerato il garante delle "tute blu".
Con la Famiglia e per il bene degli operai-Fiat ha combattuto battaglie
aspre, poi però la domenica tifava per la Juventus: con passione e
trasporto. Lo stesso, all'alba del terzo Millennio, fanno Walter
Veltroni,ex segretario dei Democratici di sinistra nonché attuale
Sindaco di Roma, e Piero Fassino,ex ministro "rosso" del Governo Amato e
prim’ancora del Governo d’Alema ed attuale segretario dei DS. Per la
verità, stride un poco pensare che insieme con degli anticapitalisti
convinti possano soffrire a contatto di gomito anche - ad esempio - i
reali di Casa Savoia costretti all'esilio da oltre cinquant'anni ed ora
rientrati in Italia. Ma questa è la forza e la grandezza della Juventus,
l'osmosi spontanea tra ricchi e poveri accomunati sotto 1a stessa
bandiera, lo spirito di aggregazione che univa e unisce uomini
destinati nella vita di tutti i giorni a stare agli antipodi. Il
compromesso di Togliatti e dell'Avvocato. la fotografia del Comunale, il
paravento abbattuto, lo stesso amore. La Juventus...
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