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STILE JUVENTUS.35
La mascotte Alex
In
principio era stato Giampi, un
simpatico pupazzetto chiaramente ispirato dall'allora presidente Giampiero
Boniperti, da cui aveva mutuato il larghissimo sorriso a salvadanaio e i
capelli biondi. Poi venne fuori Alex. Nato quasi per caso, dall'esigenza di
creare un personaggio accattivante ma soprattutto in grado di rappresentare
la juventinità per il fanzine Forza Juve,
il magazine dedicato ai giovanissimi tifosi, edito intorno alla metà
degli anni Novanta dalla Juventus. Dopo lunghe indagini di mercato e
discussioni fra i dirigenti della società e i funzionari del marketing
coordinati da Romy Gai, venne fuori l'idea di Alex. L'accostamento
all'allora emergente idolo dei tifosi Alessandro Del Piero, il campione che
stava soppiantando Roberto Baggio nel cuore dei fans bianconeri, venne fuori
quasi spontaneamente. E fu facile, per il disegnatore milanese cui venne
dato l'incarico di realizzare materialmente la nuova mascotte bianconera,
creare un personaggio dai lineamenti del viso abbastanza rassomiglianti a
quelli di Del Piero.
Alex ebbe un grosso successo fra i fans in
erba cui era destinato e le "strisce" con le sue avventure, calcistiche e
non, catalizzarono l'interesse dei giovanissimi juventini. Quando
Forza Juve cessò di esistere e lasciò
il posto, con una formula riveduta e corretta, a
Play Juve, diventato un supplemento
di Hurrà Juventus, quello delle
strisce a lui dedicate fu solo un semplice trasloco. Per qualche tempo le
avventure di Alex finirono addirittura su
Hurrà Juventus, il mensile quasi novantenne che è da sempre 1'houseorgan
della Juve. Nella sua scia sono nate anche strisce che hanno raccontato le
vicende pedatorie di altri grandi campioni bianconeri come Gianluca Vialli,
per fare un esempio recente. Intanto però Alex si costruiva una doppia vita:
compariva infatti anche in ... stoffa, carne ed ossa, ai bordi del campo
dello Stadio delle Alpi. Gli diede corpo e vita la Madison Mark di Prestini,
la società che ha l'appalto degli addobbi e delle decorazioni di vario tipo
che compaiono allo stadio ed accompagnano le esibizioni della squadra
bianconera. Così Alex, animato all'interno della sua struttura da un giovane
studente universitario pazzo per la Juve, ha allietato i prepartita ed i
momenti di pausa delle gare dei bianconeri, contribuendo ad accendere
l'entusiasmo soprattutto dei più giovani.
A livello di mascotte però Alex non ha mai
goduto di una popolarità come quella che caratterizza i ..."colleghi"
americani o anglosassoni. Nel soccer statunitense o in quello giapponese,
nella stessa Inghilterra a noi abbastanza vicina c'è la tradizione della
mascotte e del "nick-name". Da noi questi elementi coreografici e
collaterali non hanno mai attecchito stabilmente.
Dudy, il Diavoletto Rossonero ed Alex,
il Canarino modenese o la Volpe che accompagna le esibizioni del Lecce e lo
stesso Aquilotto della Lazio non hanno mai avuto la fortuna e la popolarità
di Fred the Red, la mascotte del
Manchester United, e di altri suoi simili. Da noi, chi va allo stadio, vi si
reca solo per la partita in se stessa, non per tutto il contorno,
interessante che sia, e che comunque per la nostra mentalità viene
considerato alla stregua di un avanspettacolo. Peccato, perché potrebbe
avere più presa sui giovani e risultare, soprattutto, un eccellente
deterrente nei confronti della violenza.
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