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I PROTAGONISTI DEL SECOLO BIANCONERO .1

Forse è impossibile stabilire chi,più di altri,abbia scritto la storia secolare della Juventus.Forse solo la logica fredda e stringente dei risultati,intorno ai quali nessuno può mai eccepire;forse i successi,che sono stati – in più di cent’anni – numerosi e gloriosi. Ma va da sé che i risultati,quindi i successi,sono sempre “ figli “ legittimi di persone,di uomini,che hanno lavorato duro per ottenerli. E che,nella loro vastità, non sono esclusivamente i protagonisti da copertina ma anche i personaggi destinati a restare nell’ombra,oppure defilati per scelta volontaria tra le pieghe degli eventi,grandi o piccoli che siano stati.

Questo capitolo abbraccia nella sua totalità la leggenda della società bianconera,introducendosi nella galleria variegata dei protagonisti che hanno contraddistinto fatti,situazioni,appuntamenti, vitttorie e sconfitte : tutti infilati nel medesimo contenitore bianco e nero,ciascuno inserito nel proprio contesto temporale.Recitava un vecchio tifoso piemontese della Juventus,che “ la S’gnura l’è ‘d  tuti “, la Signora è di tutti.Quel tifoso era Edoardo Agnelli,cavaliere della Repubblica,il padrone del 1923.

 

 

Eugenio Canfari ( in piedi,settimo da sinistra ) insieme al fratello Enrico (in piedi,quinto da sinistra) in una formazione dei veterani della Juventus anni ’10.

Nella foto si riconosce uno dei fondatori,Malvano ( in borghese,sesto da sinistra ).

Tutto,in fondo,comincia da lui:cioè da Eugenio,il più vecchio dei due fratelli Canfari,primo presidente della Juventus,pioniere di un’idea allora ritenuta audace,referente principale di un manipolo di ragazzi che vola altissimo con la fantasia e pezzo dopo pezzo riesce a costruire un sogno.E’ l’autunno del 1897 quando l’assemblea dei soci lo nomina  responsabile del club appena nato.E’ la svolta,anzi l’inizio : ecco perché,magari esagerando, si può dire che in fondo tutto comincia da lui,Eugenio Canfari.Un anno appena dura la sua gestione;poi,nel 1898,lascia strategicamente la presidenza ad Enrico,il fratello minore,che “governa” la società fino al 1901 e non senza audacia. Tre anni molto intensi sotto molti profili. Eugenio Canfari è uno dei più esperti ed intraprendenti all’interno del gruppo che,da una panchina di corso Re Umberto,decide di fare nascere la Juventus.Non a caso,le prime riunioni avvengono proprio nell’officina del padre che Eugenio mette a disposizione di tutti:è una sorta di “conference hall” molto rustica,in mezzo ad attrezzi sporchi d’olio e ricambi meccanici,dove si discute di tutto e dove viene votato il primo statuto ufficiale.L’indirizzo di quell’ufficio-officina è ormai storia:corso Re Umberto 42.Il più anziano dei Canfari non solo viene eletto presidente,ma gli viene anche attribuito l’incarico di trovare una sede adeguata,sulla base della lira mensile che ogni socio deve versare nelle casse del club.Un esborso che screma la cerchia degli interessati.La ricerca non è facile,ma viene ultimata in poche settimane:con sei lire al mese Eugenio Canfari affitta una bella casa(quattro camere,un ampio cortile,una tettoia e una soffitta),ma dopo poco meno di un anno giunge lo sfratto.E il problema si ripropone di nuovo.Cronaca e storia insieme…Oggi la Juventus “vive” in un lussuoso palazzo in corso Galileo Ferraris,a poche centinaia di metri da corso Re Umberto,accanto alla sede dell’Unione Industriale,a un isolato della Galleria d’Arte Moderna.Corsi e ricorsi,insomma…

Durante la presidenza di Eugenio Canfari,la Juventus si chiama Sport Club Juventus,il fratello trasforma il nome in Juventus Football Club.Anche questa è una piccola svolta,perché da quel giorno – e siamo nel 1899 – nulla muta più.E nemmeno il ricordo indelebile dei Canfari potrà mai svanire.

 

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