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Juveteca -Anno II (2005)

 

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I PROTAGONISTI DEL SECOLO BIANCONERO.25

Marcello LIPPI

Nella storia moderna della Juventus, cioè dal Dopo-guerra in avanti, Marcello Lippi è stato - assieme a Giovanni Trapattoni - l'allenatore che più di qualsiasi altro ha lasciato di sé una traccia vincente e un ricordo indelebile. La sua prima avventura in bianconero, cominciata nel 1994 con l'avvento di Antonio Giraudo, Luciano Moggi e Roberto Bettega alla conduzione della società, è durata quattro anni e mezzo. Si è conclusa, infatti, il 7 febbraio 1999, con la sconfitta in casa (2-4) contro il Parma e le immediate, irrevocabili dimissioni accettate dalla dirigenza.

 

Un epilogo traumatico e forse distonico rispetto alla portata della gestione tecnica:"Se il problema sono io me ne vado", sibilò pochi istanti dopo la cocente sconfitta con gli emiliani nel chiuso dello spogliatoio, che rimase a lungo incredulo di fronte a una decisione drastica. La stessa frase la ripeté davanti alla stampa, e se ne andò per davvero, il Marcello.Era la fine poco lieta (ma per la verità non del tutto inattesa) di una fiaba che ha racchiuso stagioni straordinarie di vittorie italiane e di trionfi internazionali,di riconoscimenti europei e di consensi mondiali.

 

Con Lippi, una scommessa del nuovo staff dirigenziale,arrivano tre scudetti (94-95, 96-97,97-98) dopo nove anni di latitanza, una Coppa dei Campioni (1996), una Coppa Intercontinentale(1996), una Supercoppa europea, due Supercoppe italiane e una Coppa Italia.Nessuno è riuscito a ottenere tante affermazioni in così poco tempo ma il matrimonio tra l'allenatore somigliante a Paul Newman (accostamento che detesta) e la società bianconera - che aveva comunque una scadenza prefissata e consensuale per il 30 giugno 1999 - non è riuscito a giungere al suo epilogo naturale. Lo ha sostituito Carlo Ancelotti,emiliano di Reggiolo, che ad ogni modo avrebbe dovuto raccoglierne l'eredità sei mesi dopo.

 

Ma la sua esperienza con la Juventus durò solo due stagioni e coincise con due piazzamenti al secondo posto nei campionati 1999/2000 e 2000/2001 (rocambolesco l'epilogo del campionato 1999/2000 quando la Juventus  perse il titolo a Perugia,nel nubifragio,in una partita che non si doveva assolutamente giocare, offrendo così lo scudetto al "GiubiLazio 2000" e al protagonismo esasperato di Collina).Nel 2001 Marcello Lippi,celebra il suo secondo matrimonio con la Juve per farla ritornare a vincere:altri due scudetti e due Supercoppe italiane che incrementano il suo  già straordinario palmares.

 

Marcello Lippi, classe '48, toscano di Viareggio,un passato importante da calciatore sotto la guida di Fulvio Bernardini ed Heriberto Herrera, figlio di gente comune, legato alla sua terra in maniera viscerale, carattere fumantino, prima di accettare la proposta della Juventus andò a pregare sulla tomba del padre, inossidabile antibianconero, e in un certo senso a chiedergli scusa per il tradimento che si accingeva a consumare. Un particolare intimo rivelato dallo stesso Lippi quando,alcuni mesi dopo, il suo ingaggio divenne pubblico. Particolarmente suscettibile, sicuramente permaloso ma sempre diretto nell’esplicitazione della sua personalità, tra i tanti meriti ha avuto il pregio di portare a Torino una ventata di novità tattiche: dal tridente offensivo (II famoso Vialli-Ravanelli-Del Piero o Baggio) al rombo di centrocampo, alla difesa a tre: supportato anche dai miracoli di una preparazione atletica straordinaria e dal lavoro dello staff medico.

 

Bravissimo nel leggere e cambiare la partita in corsa, abile nel caricare ogni appuntamento della giusta rilevanza,per spiegare quali e quante motivazioni muovessero il suo gruppo usava dire che alla Juventus tutti avevano fame. Di successi. Lippi è stato un ottimo stratega e un impareggiabile allenatore di cervelli, dedicava il medesimo tempo alla cura del lavoro sul campo e alla condizione psicologica di ciascun giocatore. La sua Juventus, pur essendo a volte qualitativamente inferiore alle dirette concorrenti, possedeva una forza d'animo superiore,quel "qualcosa in più" che faceva la differenza.

 

Nei rimpianti dichiarati di Lippi c'è spazio solo per le tre finali di Champions League perse a Monaco di Baviera contro il Borussia Dortmund,  ad Amsterdam contro il Real Madrid e a Manchester contro il Milan,ai calci di rigore. Di lui si è detto spesso che poteva diventare il commissario tecnico della Nazionale e,difatti lo è diventato, con lui la Juventus è tornata ai massimi livelli italiani e mondiali:una favola straordinaria,con ben 13 titoli,nazionali ed euro-mondiali,tutta da raccontare...

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